Come superare un trauma psicologico

Come superare un trauma psicologico

Il concetto di trauma psicologico è stato ampiamente studiato nel campo della psicologia e si riferisce a eventi o situazioni stressanti che possono avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere di un individuo. In questo articolo ci addentreremo nell’esplorazione del trauma psicologico, dei suoi effetti sull’individuo e concluderemo parlando del processo di guarigione.

Cosa è un trauma psicologico

Il nostro cervello è programmato per elaborare e superare in autonomia le esperienze avverse. Il trauma psicologico si verifica quando un individuo è esposto a eventi o situazioni che superano la sua capacità di farvi fronte in modo efficace. L’evento, associato a tutte le emozioni e le cognizioni del momento, come se fosse una fotografia, entra in loop e può originare disturbi quali flashbacks, pensieri intrusivi, problemi del sonno ed altri sintomi tipici del Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD).  

Tra gli eventi potenzialmente traumatici ritroviamo:

  • episodi di violenza subìta o assistita, 
  • abusi fisici, emotivi o sessuali,
  • essere coinvolti in disastri naturali
  • essere coinvolti in esperienze di natura bellica o comunque di violenza di massa,
  • eventi che hanno messo in pericolo la propria vita o quella di persone a noi care (incluse diagnosi mediche), 
  • perdite e lutti significativi, improvvisi o avvenuti in modo violento. 

Adottando un’ottica più globale, possiamo distinguere tra traumi con la T maiuscola (legati ad eventi che hanno messo a rischio la propria vita o quella di persone a noi vicine) e traumi con la t minuscola (i restanti, specie quelli di natura relazionale). I primi provocano una sofferenza più acuta, spesso immediatamente conseguente all’evento, i secondi solitamente ne causano una più sorda e maggiormente estesa nel tempo, insorgendo anche a distanza di molto tempo. 

Quali i sintomi?

Il trauma può influenzare profondamente il modo in cui una persona pensa, si sente e si comporta.

E’ altamente frequente che il soggetto traumatizzato esperisca sintomi di intensità medio-elevata tra cui:

  • ansia cronica, fobie,
  • disturbo da stress post-traumatico (PTSD), 
  • depressione, 
  • problemi di fiducia e autostima, 
  • difficoltà nelle relazioni interpersonali,
  • altri sintomi fisici ed emotivi. 

Gli effetti del trauma possono manifestarsi, come già in parte accennato, immediatamente dopo l’evento traumatico o anche dopo un certo periodo di tempo (in alcuni casi possono trascorrere anche anni). Un metodo per scoprire se il proprio malessere è legato ad un trauma t (il trauma T è facilmente identificabile, il t può non esserlo con la stessa facilità) consiste nel verificare se situazioni, eventi, stimoli apparentemente neutri suscitano in noi uno stato di malessere intenso o comunque emozioni (spesso la rabbia) che percepiamo come soverchianti, travolgenti, ottundenti la nostra lucidità e limitanti l’autocontrollo. Noi, addetti ai lavori, parliamo di trigger del trauma.

Alcuni esempi di trigger

  • determinati suoni (ad es. quello dei petardi per chi ha assistito ad una sparatoria);
  • determinati sapori; 
  • scene o luoghi specifici (ad es. una panchina per chi è stato aggredito mentre leggeva il giornale al parco su una panchina); 
  • determinati volti (somiglianti in qualche aspetto ad una persona legata all’evento traumatico);
  • film, serie tv, notizie riportanti determinati contenuti;
  • sensazioni tattili e corporee;
  • una determinata musica, delle voci particolari;
  • pensieri interni che noi stessi possiamo produrre, spesso intrusivi. 

Guarire si può!

La guarigione dal trauma psicologico è un processo complesso che richiede tempo, impegno e supporto. 

Oltre la nota terapia cognitivo-comportamentale (CBT), l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è stato decretato nel 2013 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) trattamento d’elezione per le vittime del trauma. 

L’EMDR –Eye Moviment Desensitization and Reprocessing– consiste in una tecnica terapeutica strutturata che aiuta le persone a superare traumi, sia piccoli (t) che grandi (T), oltre a facilitare il trattamento di svariate psicopatologie. E’ stato dimostrato come, paradossalmente, maggiore è la portata del trauma T, più rapido ed efficace sia il processo di guarigione attraverso l’EMDR. Evidenze cliniche dimostrano, inoltre, che un intervento EMDR immediatamente dopo un evento traumatico evita la comparsa del Disturbo da stress Post Traumatico o comunque l’instaurarsi di sintomi psichici legati al trauma. Terapeuti EMDR vengono rapidamente coinvolti, infatti, per fornire primo soccorso psicologico ai sopravvissuti ad eventi catastrofici quali terremoti, alluvioni, attacchi terroristici ecc.

Ma come funziona l’EMDR? 

L’EMDR va a riattivare il Sistema di Elaborazione dell’Informazione (AIP), che ognuno di noi possiede e che lavora sempre in termini adattivi (per farci star bene, quindi lavora automaticamente sempre in un’ottica migliorativa), consentendoci di conservare il ricordo ma privandolo di tutto quel bagaglio emotivo, sensoriale e cognitivo disturbante. Il ricordo resta, ma viene privato della componente disturbante, viene percepito come percepiamo esperienze negative passate che ad oggi non ci fanno più star male: con neutralità, conservandone gli eventuali aspetti positivi. Benefici ulteriori sono riscontrati nel potenziamento delle proprie risorse interne (resilienza, fiducia in se stessi), miglioramento dell’autostima, dell’autoefficacia e dell’autocompassione (Fernandez, 2021). E’ una tecnica psicoterapeutica che non presenta controindicazioni e può essere applicata a tutte le età.

Il trauma psicologico è un evento, benchè destabilizzante per l’equilibrio psico-fisico dell’essere umano, certamente affrontabile e superabile, talvolta tramite un opportuno percorso psicoterapeutico.   Non lasciare che il tuo passato condizioni il tuo futuro.

Dott.ssa Giannalisa Colasuonno

Consulta www.emdr.it per riferimenti ed ulteriori informazioni.

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