Mild Cognitive Impairment (MCI): diagnosi e prevenzione
Introduzione
Il termine Mild Cognitive Impairment (MCI) è stato introdotto da Petersen nel 1999 ed indica la presenza di uno o più deficit cognitivi, i quali però, non compromettono il funzionamento nella vita quotidiana. La presenza di questa diagnosi è fondamentale perché delinea un iniziale profilo cognitivo che potrebbe, ma non è detto in termini causali, evolvere in demenza o in un’altra condizione neuropsicologica.
Come ci si accorge della presenza di MCI?
- Vi è la consapevolezza soggettiva di declino cognitivo che è confermata anche da un familiare;
- Deficit in una o più aree cognitive certificato da valutazione neuropsicologica che indica la presenza di performance cognitive che deviano rispetto a quanto ci si attende per età e scolarità, quindi, non etichettabile come fisiologico processo di invecchiamento;
- Funzionamento nella vita quotidiana globalmente preservato;
- Assenza di demenza e/o di qualsiasi altra causa che possa meglio giustificare la presenza dei deficit cognitivi.
Quali e quanti profili di MCI si riconoscono?
- MCI amnesico a singolo dominio: è compromessa solo la capacità di memoria in presenza di normale funzionalità cognitiva;
- MCI non-amnesico a singolo dominio: è compromessa un’altra funzione cognitiva ma non la memoria, quindi, linguaggio, attenzione, funzioni esecutive, funzioni prassiche e cognizione sociale;
- MCI amnesico a dominio multiplo: oltre alla capacità di memoria risulta compromessa una qualsiasi altra funzione cognitiva;
- MCI non-amnesico a dominio multiplo: sono compromesse più funzioni cognitive ma non la capacità di memoria.
MCI: cosa aspettarsi:
La conversione di MCI in demenza non è un processo lineare perché può dipendere da molteplici fattori:
- Predisposizione genetica;
- Fattori ambientali;
- Riserva cognitiva che ciascuno di noi accumula nel corso della vita;
- Comorbidità con altre patologie.
MCI: come fare prevenzione
Una diagnosi precoce permette di identificare prontamente il profilo MCI e di impostare eventuali interventi non farmacologici, in grado di stimolare le funzioni cognitive risultate compromesse, contrastando le difficoltà riscontrate. Se ti rivedi nella descrizione di MCI o hai un familiare che manifesta queste difficoltà, rivolgiti ad un professionista che possa aiutarti.
Dott.ssa Jessica Pisani