Come riconoscere un narcisista
Ognuno di noi nella propria vita si è relazionato con -almeno- un narcisista.
Il termine, ad oggi abusato anche a volte impropriamente, quando si riferisce ad una persona con l’intento di “definirla” (“Paolo è un narcisista!”), indicherebbe un disturbo narcisistico di personalità.
Ognuno di noi ha degli aspetti narcisistici, ci occorrono per amarci e prenderci cura di noi stessi e delle nostre nostre necessità. Tale “amore e cura per se stessi”, tuttavia, in una personalità sana si unisce a cura ed attenzione per l’altro, per le sue emozioni ed i suoi bisogni.
Il narcisismo patologico
Nel momento in cui tale “amore per se stessi” diventa pervasivo ed esclude l’attenzione all’altro ed alle sue necessità, molto probabilmente siamo dinanzi ad un disturbo narcisistico di personalità. Quest’ultimo possiede diversi livelli di gravità, per cui si parla di “spettro narcisistico” e spesso, in particolare quando sussistono sintomi poco eclatanti e poco evidenti, potrebbe essere difficile diagnosticarlo.
Il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), pubblicato dall’APA (Associazione Psichiatrica Americana), fornisce criteri specifici per la diagnosi. Devono essere presenti almeno cinque dei seguenti:
- Senso grandioso di sé e della propria importanza
- Fantasie di successo illimitato, potere, bellezza, amori idilliaci
- Convinzione di essere speciali e di meritare solo cose speciali
- Pretesa di ammirazione
- Aspettative di trattamenti privilegiati o che le proprie aspettative siano sempre soddisfatte
- Utilizzo strumentale degli altri per il raggiungimento dei propri scopi
- Mancanza totale di empatia, incapacità di riconoscere gli altrui sentimenti e bisogni
- Invidia nei confronti degli altri e convinzione di essere invidiato a propria volta
- Atteggiamenti e comportamenti arroganti.
E’ importante ricordare che il narcisista non è semplicemente una persona egoista o egocentrica, non basta che siano presenti uno o due dei precedenti criteri per definire una persona “affetta da narcisismo”. La diagnosi deve essere sempre effettuata da un professionista psichiatra o psicologo.
Tipi di narcisismo
Come già accennato, il narcisismo si estende lungo uno spettro, per cui è possibile individuare due macro-sottocategorie informali:
Narcisisti Overt (estroversi): più facilmente riconoscibili perché si rapportano agli altri sottolineando la propria superiorità con ogni mezzo possibile. Si ritengono brillanti ed unici. Si relazionano agli altri in modo aggressivo (nel senso di impositivo), competitivo, manipolativo e dominante. Sono anche gelosi ed invidiosi. L’altro è un mezzo per raggiungere i propri scopi, prima di tutto l’obiettivo di sentirsi grandiosi (altro come oggetto narcisistico); quando non serve più o si oppone viene semplicemente “eliminato”, allontanato, a volte anche in modo aggressivo. Se sono inseriti in una gerarchia, di qualsiasi natura, tendono a scalarla con ogni mezzo ed a raggiungere posizioni elevate. Sono molto estroversi e pieni di energia, risultano molto affascinanti, possono mostrare alcune emozioni come l’entusiasmo e fingerne molte altre. Molto impulsivi.
Narcisisti Covert (introversi): sono molto più difficili da individuare da occhi non esperti. Il loro comportamento è molto sottile, sono presenti sia pensieri di superiorità che di inferiorità, in modo alternato. Sono molto sensibili, in particolar modo alle critiche, per questo difficilmente tentano scalate sociali o lavorative, solitamente occupano posizioni intermedie. Il senso di inferiorità che coltivano dentro di sé li porta ad invidiare fortemente i superiori o chiunque abbia successo. Quando si rapportano agli altri assumono sempre atteggiamenti da vittime, non mostrano mai la propria aggressività in pubblico ma solo in privato (con la famiglia o con il partner, ad esempio). Molto sarcastici, tendono a disprezzare gli altri che ritengono superiori in qualcosa, sono molto conformisti e passivo-aggressivi. Spesso hanno tratti ossessivi e depressivi.
Come abbiamo visto, quest’ultima tipologia è molto più sottile nelle sue manifestazioni, quasi fosse un narcisista “mascherato”, meno “ingenuo” del tipo overt. Nessuno dei due sottotipi, tuttavia, è consapevole del proprio comportamento patologico; in effetti quello narcisistico, unitamente a tutti gli altri tipi di disturbi di personalità, è egosintonico, ovvero coerente con l’idea di sé (es. “Sono fatto così, è il mio carattere. Non ho alcun problema.”).
Sottotipi di “Covert”
Data l’estrema variabilità delle combinazioni sintomatiche del Covert, possiamo individuarne tre livelli di gravità (Foster, 2022):
- Gravità bassa – Introverso ipersensibile: è introverso, molto timido, pessimista, sensibile alle critiche, si sente emarginato ed inadeguato. Può essere molto severo con se stesso.
- Gravità media – Inquisitore rancoroso: non riesce a migliorare la propria esistenza e di questo colpevolizza sempre gli altri. Si percepisce emarginato, cova rancore e punisce gli altri con aggressività e manipolazione, sminuisce, confonde e diffama. Non si confronta mai a viso aperto, può comportarsi in modo autolesionistico e masochistico. Solitamente individua un capro espiatorio sul quale riversare tutte le sue frustrazioni.
- Gravità elevata – Vendicatore punitivo: punta alla distruzione di quelli che ritiene essere suoi nemici. Il vittimismo diventa delirio vittimistico ed aumenta il desiderio di punire chi egli ritiene di dover punire. Tendenzialmente vive isolato e solo, coltivando le sue fantasie di vendetta. Potrebbe diventare pericoloso se dovesse entrare in uno stato di squilibrio emotivo dato da un evento, ad esempio perdita del lavoro o di una relazione.
Esiste una cura?
A questo punto forse avrete già individuato almeno una persona con la quale siete entrati in contatto o attualmente frequentate, che mostra caratteristiche compatibili. Vi starete chiedendo, soprattutto se avete ritrovato nelle descrizioni aspetti riferibili a qualcuno a voi caro o ancor più a voi stessi, se per un narcisista sia possibile in qualche modo guarire.
La psicoterapia può aiutare tantissimo queste persone a smussare molti degli aspetti disfunzionali della propria personalità disturbata. Il vero problema è un altro: trattandosi di un disturbo egosintonico e date le sue particolari caratteristiche, è molto difficile che un narcisista richieda un consulto psicologico per se stesso.
Molto più facile che porti il suo partner o suo figlio in terapia per eventuali sintomi, quasi sempre effetto delle dinamiche patologiche che egli stesso inconsapevolmente causa, affinchè il professionista “riporti” il partner/figlio ad essere l’oggetto narcisistico che a lui serve.
Essendo, inoltre, privi di capacità empatiche ed introspettive, anche se chiedessero un consulto, difficilmente riuscirebbero ad intraprendere una psicoterapia.
Il narcisismo, tuttavia, è comunque uno spettro, e non sono rari i casi in cui un narcisista – con una sintomatologia non troppo grave- sia riuscito ad affrontare un percorso psicoterapeutico con successo.
Dott.ssa Giannalisa Colasuonno
Bibliografia
Foster, C. Madri narcisiste. Come difendersi da una madre narcisista e guarire dal C-PTSD. 2020- 2022, Amazon Italia Log.S.r.l., Torrazza Piemonte;
(DSM-V, 2014) Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (quinta edizione) (2014).Milano: Raffaello Cortina Editore.