Il terrore notturno

Il terrore notturno

Il terrore notturno (pavor nocturnus) è un disturbo del sonno caratteristico dei bambini. Solitamente compare fra i 2 e i 12 anni, e scompare in adolescenza. Il terrore notturno non ha alcuna causa o conseguenza patologica sullo sviluppo del bambino: è però presente una forte componente genetica, perciò è facile che fratelli e parenti stretti mostrino lo stesso problema. Spesso queste crisi notturne sono più frequenti in bambini che soffrono di asma notturna, reflusso gastroesofageo, apnee e deprivazione di sonno.

Come si manifesta?

Nella fase di sonno profondo (fasi 3 e 4 Non REM) il bambino inizia ad agitarsi: si verificano anche grida, pallore, sudorazione, accelerazione del battito cardiaco e del respiro. Durante un episodio di terrore notturno il bambino appare inconsolabile, confuso e poco reattivo agli stimoli: spesso le manifestazioni di terrore notturno si sovrappongono ad episodi di sonnambulismo. Di solito la crisi dura da pochi minuti alla mezz’ora, e la mattina successiva il bambino non ricorda assolutamente nulla.

Come gestire il momento di crisi?

Quando si assiste a una crisi di pavor notturno non bisogna intervenire, se non per evitare pericoli imminenti. A nulla serve cercare di parlare al bambino, consolarlo o toccarlo.

Devo preoccuparmi?

Il pavor nocturnus è un fenomeno innocuo, che non ha cause o conseguenze patologiche.

In realtà l’evento non è di per se traumatico per il bambino, che non smette di dormire durante la crisi: spesso il trauma è legato al risveglio forzato causato dall’intervento dei genitori.

E se non fosse terrore notturno?

Questi episodi possono essere confusi con la manifestazione di un semplice incubo, ma la differenza principale è che il più delle volte gli incubi si ricordano e che si manifestano nella parte finale del sonno.

I terrori notturni, inoltre, devono essere distinti anche da episodi di attacchi di panico: quest’ultimi vengono ricordati da chi li sperimenta, e durano meno.

Come si risolve il problema del terrore notturno?

Generalmente il problema si risolve da solo col tempo e scompare con l’adolescenza. Se però le crisi sono molto frequenti, dopo una valutazione clinica approfondita (polisonnografia) è possibile impostare un trattamento comportamentale. Questo trattamento prevede dei risvegli notturni programmati prima dell’orario in cui di solito si verificano gli episodi e, in seguito, predisporlo nuovamente a dormire.

Spesso i genitori vivono gli episodi di terrore notturno in modo molto angoscioso, perché non è semplice restare fermi e non far nulla di fronte ad una manifestazione di terrore così forte. E’ importante, fin dal primo episodio, parlarne con il medico pediatra del bambino e valutare strada facendo l’andamento delle crisi e l’eventuale intervento di un professionista.

Dott.ssa Laura Grigis

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