Compiti delle vacanze dei bambini: consigli salva-estate

Compiti delle vacanze dei bambini: consigli salva-estate

Per la maggior parte delle famiglie, estate significa vacanza! Mare o montagna, più tempo insieme, divertimento, ma anche compiti delle vacanze. E non sempre questo è un argomento semplice e piacevole da affrontare.

Come possiamo fare in modo che il momento dei compiti estivi non rovini le vacanze?

Ecco qualche semplice indicazione:

  • aiutare i bambini nella pianificazione: soprattutto se pensiamo alla scuola primaria, il bambino non ha ancora sviluppato la capacità di pianificazione e di  organizzazione,  quindi tocca al genitore dare una mano;
  • è fondamentale stabilire un programma in cui sia indicato chiaramente quando fare i compiti e quanti farne (pagine o ore);
  • è importante che nel programma si tenga conto anche di altri impegni e di momenti di relax;
  • evitiamo obiettivi irrealistici che generano frustrazione e demotivazione;
  • evitiamo pressioni, ricatti e perfezionismo;
  • monitoriamo i progressi segnalandoli su una tabella, e premiamo l’impegno;
  • visualizzare il carico di lavoro (mi mancano 15 pagine, oggi devo fare 5 pagine,…) serve per rimanere organizzato e motivato;
  • l’ambiente in cui il bambino fa i compiti deve essere tranquillo e illuminato, per favorire la concentrazione;
  • il materiale deve essere tutto fin da subito a disposizione.

Ma lo devo aiutare?

Partiamo da un presupposto: i compiti hanno un ruolo importante nel percorso di apprendimento scolastico. Il senso dei compiti, che siano estivi o durante l’anno scolastico, è quello di aiutare a consolidare degli apprendimenti, stimolare autodisciplina e responsabilizzazione.

L’intervento continuo e massiccio dei genitori da questo punto di vista ha molteplici svantaggi, perché impedisce di:

  • trarre beneficio dagli esercizi proposti
  • verificare le proprie capacità e sviluppare apprendimento dagli errori
  • mettere alla prova il proprio impegno e accettare la fatica della ripetitività o del tempo dedicato allo studio.

Come posso essergli d’aiuto?

Come prima indicazione, bisogna evitare di sostituirsi al bambino nell’esecuzione dei compiti. Anche continue correzioni e critiche non sono funzionali: le correzioni vanno fatte a scuola. Teniamo presente che l’apprendimento si basa sull’errore: bambini e ragazzi devono poter sbagliare ed essere messi nelle condizioni di accorgersi e apprendere autonomamente dai propri errori. Lasciamo piuttosto spazio alla possibilità che sia il ragazzo stesso a chiedere aiuto, senza timore di essere per questo giudicato, e senza timore di essere lasciato da solo ad affrontare qualcosa che in quel momento gli viene difficile.

Come seconda indicazione, un’idea vincente soprattutto per il periodo estivo è quella di fare i compiti con degli amici. Numerose evidenze neuroscientifiche hanno messo in evidenza il ruolo fondamentale dell’attivazione reciproca e dell’imitazione nel favorire e stimolare i processi di apprendimento.

Conclusione

Il momento delle vacanze estive, molto atteso da tutti i bambini, spesso viene rovinato dalla fatica nella gestione dei compiti. Vivere questo momento con serenità e in modo più funzionale è invece possibile, come abbiamo appena visto.

Quando però in famiglia il clima diventa troppo pesante, una buona strategia potrebbe essere quella di affidare il momento dei compiti ad una persona esterna: la zia, la cugina più grande, un tutor professionista.

Nel caso in cui le difficoltà permangano, e chi affianca il bambino nei compiti dovesse notare fatiche negli apprendimenti, è possibile rivolgersi ad una equipe certificata per valutare la presenza di Disturbi Specifici degli Apprendimenti o di altre condizioni neuropsicologiche e cognitive che gravano negativamente sugli apprendimenti.

Dott.ssa Laura Grigis

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